Metti una
sera, tutte le saracinesche della via si chiudono e una sola resta aperta.
Metti Riccardo, vulcanico scrittore di thriller, e un bel gruppetto di
aspiranti ambasciatrici del mistero letterario che si radunano proprio in quell’unica
libreria con la luce accesa, per l’ultimo incontro del workshop dedicato alle
storie del brivido.
Metti un
clima di grande allegria, amabilmente conversando di Jack Lo Squartatore e
della Saponificatrice di Correggio, del cannibale di Milwaukee e
di una tale contessa Bathory, che pare amasse farsi il bagno nel sangue delle
sue centinaia e centinaia di vittime.
“E sapete perché?” domanda inquisitorio lo scrittore Riccardo.
“No!” risponde l’uditorio.
“Perché così era sicura di rimanere per sempre giovane!”
“Ahahah” ridono le astanti.
Poi è il momento della lettura dei racconti composti per l’occasione
dalle aspiranti che non stanno nella pelle. Si inizia con il coltello piantato
nel petto di una donna ritrovata tra gli scaffali della libreria, si prosegue con un librario trovato
morto e una libraia tramortita, tra di loro una bomboletta formato maxi di
insetticida e una frase misteriosa: “Ti
schiaccio come uno scarafaggio”. Quindi è la volta dell’aiutante del librario,
bella, rossa, dalla coscia tornita, uccisa in circostanze misteriose, vittima
delle oscure trame di un perverso scrittore che… ha le sembianze Riccardo?
La serata è a dir poco originale, i racconti bellissimi, il clima di
grande complicità e divertimento… si sta così bene a chiacchierare e a leggere
di misteri notturni nella libreria Passaparola!
Succede tutto in un attimo. Il nostro libraio che, fino a quel
momento, era rimasto in disparte, esclama: “Guardate qua!”, e a sorpresa tira
fuori da sotto il banco una bomboletta formatto maxi, proprio di insetticida… ma
guarda…. la libraia, prima silenziosa, esplode in un’incontenibile risata: “Io
odio gli scarafaggi!” dice. Ops!
Avverto un leggero disagio… butto gli occhi all’ingresso del negozio,
il libraio ha chiuso ben bene il cancelletto di ferro.
Riccardo grida, spostando il ciuffo biondo, in un eccesso di euforia: “Perfetto,
è perfetto… ci sono tutti gli elementi del mistero!”.
Mi avvicino di soppiatto alla porta: “Si è fatto proprio tardi, che ne
dite se andiamo?”.