1. Hopper: la consapevolezza dello sguardo
Il primo problema di chi scrive è quello di avere qualcosa da dire. Se siamo in
attesa della rivelazione del secolo o dell'illuminazione dell'ultimo momento,
forse non arriveremo a comporre la prima frase del nostro racconto (dei romanzi
non ne parliamo!).
C'è però qualcosa che
vale sempre la pena di raccontare ed è quello che vediamo, se quello che
vediamo è veramente nostro, se siamo in grado di avere un punto di vista
originale.
FACILE? No, difficile!
Perché la consapevolezza del proprio sguardo implica la
capacità di possedere un mondo.
Edward Hopper, Nottambuli
NOTTAMBULI
Le linee di Hopper ci spingono a un viaggio verso un punto
indefinito e al tempo stesso ci bloccano in una visione che attrae e respinge
al tempo stesso.
“La città, come nella maggior parte degli Hopper, afferma se
stessa formalmente, piuttosto che realisticamente. La componente dominante
della scena è la lunga vetrata attraverso la quale vediamo l’interno. Copre i
due terzi della tela, delimitando la forma geometrica di un trapezio isoscele,
il quale determina la spinta direzionale del dipinto verso un punto di fuga che
non può essere visto ma che deve essere immaginato. Il nostro occhio viaggia
sulla superficie del vetro, muovendosi da destra a sinistra, sospinto dai lati
convergenti del trapezio […]. Guardando Nottambuli
ci troviamo sospesi tra imperativi contraddittori – uno, governato dal
trapezio, che ci spinge a continuare, e l’altro, governato dall’immagine di un
luogo di luce in una città oscura, che ci spinge a fermarci.”
(da Mark
Strand, Edward Hopper. Un poeta legge un pittore, Donzelli,
Pomezia 2003, pp. 7-9)
Siamo soli, spinti ad andare e costretti a restare, in una
tensione irrisolvibile, tormentata. Il senso del mondo, la visione della città
emerge dai quadri di Hopper come una rivelazione.
Gli strumenti del pittore: le linee, la luce, il colore
lasciano apparire la visione dell'artista in un'epifania di significato che ci
sorprende e ci conquista. Gli strumenti dello scrittore sono invece le parole:
riusciamo a usarle in modo da far emergere il nostro senso delle cose?
Esercizio di scrittura
Descriviamo una situazione vissuta e proviamo a farne
emergere l'umore: scegliamo cosa
descrivere e cosa no, pensiamo le parole, costruiamo il giusto ritmo. Se la
situazione è divertente, triste, noiosa,
lasciamolo apparire senza dirlo, usando con attenzione gli strumenti del
mestiere, gli strumenti dello scrittore.
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