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mercoledì 27 settembre 2017

Ho visto “Quel mattino d’aprile”: appunti, impressioni



Il racconto di un episodio drammatico di ieri inserito in un contesto storico inedito, ricostruito attraverso le testimonianze di chi ha vissuto quei giorni e un’accurata ricerca d’archivio, tutto filtrato da una sensibilità non comune, in un crescendo dirompente: questo è “Quel mattino d’aprile”.


Germano Rubbi sul palco racconta una storia da cui ci sorprendiamo coinvolti. A tratti sul palco spoglio, le vite dei protagonisti di quei giorni appaiono nelle sembianze degli attori che trasfigurano da un personaggio all’altro, dal maggiore della Wehrmacht, al ragazzino che gioca per strada, dalla donna crudele che manda a morte il fratello, al podestà fascista, agli uomini e ai bambini di fronte al plotone d’esecuzione a Calvi dell’Umbria, in quel mattino d’aprile.
E quando Germano smette di essere voce narrante per disporsi con gli altri davanti ai fucili pronti a sparare, quando sentiamo scorrere gli ultimi istanti di quelle vite, l’umanità all’apice della paura, mostrandosi, abbandona il palcoscenico e ci raggiunge.
Il verbo “ricordare” non è mai stato così lontano dalla retorica. 

Chi ha il privilegio di assistere a questo spettacolo, non dimenticherà.


Teatro Lo Spazio di Roma con QUEL MATTINO D’APRILE
tratto dal romanzo I PARTIGIANI NON C’ERANO
fino al 29 settembre
Per info: http://www.teatrolospazio.it/joomla17