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mercoledì 5 aprile 2017

Eugène Boudin: “Nuotare in pieno cielo, fino alla tenerezza delle nuvole.”





I cieli di Boudin, meravigliosi e anticipatori di quello che sarà il meglio dell’Impressionismo, ci forniscono una splendida occasione per allenare ancora una volta il nostro sguardo di scrittori
Si abbassa la linea d’orizzonte e il cielo diventa protagonista assoluto della visione.


In Boudin ogni cielo dona un’atmosfera diversa, incide fisicamente ed emotivamente sulla scena. Il temporale in arrivo trasporta una pesantezza quasi clustrofobica; la corsa di nuvole bianche ci solleva da terra; un tetto scuro e compatto ci schiaccia, il vento che corre sul mare lo travolge e ci agita. Il tempo del giorno, dell’anno e il tempo atmosferico di quel preciso momento fermato da Boudin generano una luce che dona un senso irripetibile a tutte le cose.


Scrive Baudelaire  proposito dei cieli di Boudin: “Queste nuvole dalle forme fantastiche e luminose […] queste immensità verdi e rosa sospese o sovrapposte, queste fornaci spalancate, questi firmamenti di sete nere e violette, arrotolati o lacerati, tutte queste profondità, tutti questi splendori danno alla testa come una bevanda inebriante o l’oppio”.



Esercizio 1: Alleniamo lo sguardo – descriviamo questo preciso, irripetibile, momento del mondo
Alziamo lo sguardo al cielo, rendiamolo protagonista, come Boudin. Abbassiamo la linea d’orizzonte nella nostra descrizione e raccontiamo quello che vediamo facendo attenzione ad avvolgere tutto nella stessa atmosfera data da quella luce particolare e da quel particolare passaggio di nuvole.
Esercizio 2: Alleniamo l'immaginazione
Di nuovo con gli occhi al cielo, descriviamo il passaggio delle nuvole come specchio del nostro sentire.





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