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domenica 30 aprile 2017

La colazione impossibile. Scrittori all'opera con Edouard Manet



#scrivoconarte 5
Mamma che noia sentire il racconto delle scampagnate o dei pic nic degli amici e dei parenti in questi giorni di primavera! A meno che…
... "Le déjeuner sur l'herbe"!


Rifiutata dalla giuria del Salon del 1863, quest’opera venne esposta al Salon des Refusés autorizzato quello stesso anno da Napoleone III. L’opera suscitò scalpore e divenne la principale attrazione dell’evento.
La colazione sull’erba di Edouard Manet è uno dei quadri più controversi della storia dell’arte. Perché?

Perché ci pone di fronte a una scena solo apparentemente comprensibile; in realtà profondamente enigmatica, difficilmente risolvibile.
Cosa vediamo? Ci sono due uomini e una donna seduti sull’erba e una seconda donna, poco distante, con i piedi nell’acqua. Una scampagnata tra amici con pic nic? Sembrerebbe la cosa più ovvia ma…


Perché i due uomini sono vestiti elegantemente e di tutto punto e la prima donna è completamente nuda? Se si tratta di un pic nic, perché non stanno mangiando e anzi il cestino delle provviste è rovesciato e abbandonato da una parte? Cosa avranno da dirsi i due uomini (che parlano senza guardarsi) e perché la donna nuda si volge verso di noi?

Esercizio di scrittura su Le déjeuner sur l’herbe di Edouard Manet:
Se siete in gamba come scrittori, provate a fare questo!
Scrivete un racconto di una pagina ambientandolo completamente nel quadro di Manet. Scegliete uno dei personaggi e raccontate dal suo punto di vista cosa sta accadendo. Cercate di costruire un racconto coerente, rispondendo a tutti gli interrogativi posti dal quadro.



“Lo stile e la fattura scandalizzarono quasi quanto il soggetto. Manet abbandona le consuete sfumature per lasciare spazio ai violenti contrasti tra luce ed ombra. Egli viene anche aspramente criticato per la sua “mania di vedere tramite macchie”. I personaggi della tela non sembrano perfettamente integrati in questo sottobosco che funge da scenario e che, invece di essere dipinto, è più che altro abbozzato e dove la prospettiva viene ignorata e la profondità è assente . Con La colazione sull'erba, Manet non rispetta nessuna delle convenzioni ammesse tuttavia, egli impone una nuova libertà rispetto al soggetto e ai tradizionali modelli di rappresentazione.”



martedì 25 aprile 2017

L’ALBA del MONDO. Una nuova visione

#scrivoconarte - esercizi di scrittura per scrittori non convenzionali




Dopo un lungo periodo di isolamento il Giappone, nella seconda metà dell’Ottocento, si aprì al commercio con l’Occidente. Grazie ai rinnovati scambi, anche l’arte giapponese si fece conoscere, suscitando grandissimi entusiasmi tra collezionisti e artisti. In Francia si scatenò una vera corsa ad accaparrarsi opere d’arte del Sol Levante, obbedendo a quella che ancora oggi viene definita come la moda del Giapponismo
 

Alcuni tra i più grandi artisti dell’epoca restarono folgorati dalla scoperta di un modo completamente diverso di rappresentare il mondo e l’arte giapponese, con i suoi grandi maestri Hokusai, Hiroshige, Utamaro, entrò non solo nelle loro opere, ma anche nello sguardo, influenzando la rappresentazione. 
 

Ritratto dello scrittore Zola (1868) di Edouard Manet, sulla parete, stampe giaponesi



“I colori sono accesi, piatti, accostati in modo inconsueto. La resa spaziale è del tutto inedita, con scorci e punti di vista insoliti (angolati, dal basso o dall'alto ‘a volo d'uccello’) e una liberatoria ‘ignoranza’ delle regole della prospettiva. Le linee dominati, tese e ondulate, imprimono vitalità e movimento alle immagini. I soggetti sono variati, e propongono il mondo fluttuante nel suo articolato ed effimero dispiegarsi.”

Il punto di vista a volo d'uccello in Hokusai, Monet e Whistler:


Esercizio  1: Scegliete un punto di vista completamente nuovo per descrivere qualcosa che fa parte della vostra quotidianità (es. descrivete quello che vedete dalla finestra di casa da un diverso piano del vostro palazzo; salite su una sedia e descrivete la vostra stanza ecc.)
Esercizio 1bis: cercate in rete una ripresa da drone della vostra città o di un luogo a voi familiare e descrivetelo attraverso lo sguardo del drone (molto stimolante!).

e ora... guardando Hiroshige e Van Gogh a confronto, provate il secondo esercizio!


Esercizio 2: Provate a immaginare un taglio diverso nella descrizione di uno o più oggetti quotidiani (es. solo una parte di albero: due rami che inquadrino qualcosa di lontano; metà della vostra finestra; solo una parte del vostro corpo immerso nella vasca da bagno ecc.)

in rete...

Da Paul Gauguin a Vincent  Van Gogh, da Manet a Monet, da Renoir e Pissarro a Klimt, divertitevi a scoprire le infinite suggestioni dall’arte del Sol Levante, mettendo a confronto le loro opere con quelle più famose dei maestri giapponesi… resterete sorpresi!

Dalia edizioni: #scrivoconarte 4



Credits: http://www.italipes.com/schedadidattica17.htm

domenica 9 aprile 2017

Letteratura e Resistenza: "I partigiani non c’erano"



Germano Rubbi
 “Un romanzo capace di scuotere le coscienze”


Giovedì 20 aprile, ore 18, Feltrinelli Point (via C. Battisti 9 - Terni)
 Incontro con l’autore


 A pochi giorni dalle celebrazioni del 25 aprile, come impulso al pensiero critico sulla Resistenza, segnaliamo il racconto di un episodio terribile, realmente accaduto in Umbria nell’aprile 1944, un eccidio, dettagliatamente ricostruito grazie alle testimonianze dei sopravvissuti

Un caporale dell’aviazione tedesca, un maggiore della Wehrmacht schiavo della sua ambizione, un giovane podestà mite ma deciso, un mulattiere divenuto partigiano più per ribellione che per ideologia, un ragazzino di otto anni con un’idea confusa della guerra, un colonnello fascista che non si rassegna alla sconfitta imminente sono gli attori principali di questa storia capace di scuotere le coscienze.



I dati ufficiali raccolti nell’archivio militare tedesco di Friburgo, le testimonianze dei sopravvissuti si intrecciano in una storia che, dall’iniziale, apparente quiete di una vita quasi normale, culmina in un dramma di follia e crudeltà.
 Da I Partigiani non c’erano:
“Simoneschi si svegliò di soprassalto con il cuore in gola e un urlo in testa: “No!”. Istintivamente si affacciò alla finestra, sperando che fosse stato solo un sogno. In cuor suo, sapeva bene che quello sentito poco prima era il rumore di una lunga scarica di mitragliatrice. In piazza non c’era nessuno, ma le luci delle abitazioni che vi si affac­ciavano si stavano accendendo tutte, comandate da un unico impulso.”

ANTEPRIMA GOOGLE LIBRI: QUI
 

Germano Rubbi
I Partigiani non c'erano (romanzo)
Dalia edizioni
pp. 280

Sul tema della Resistenza, tra i titoli Dalia edizioni, segnaliamo anche:

Regista, autore e interprete, si occupa di teatro dai primi anni Novanta. Dopo gli studi universitari in lettere (arti e scienze dello spettacolo) indirizza la sua attività di regista verso la rilettura dei grandi autori della commedia italiana come Ruzante, Bibbiena, Machiavelli, Bruno, Goldoni. A partire dai primi anni del duemila la sua attività di autore si sdoppia rivolgendosi, al contempo, alla scrittura di commedie (una delle quali dal titolo “La zuffa è servita” nel 2011 viene tradotta in inglese e replicata con la sua regia negli USA), e alla realizzazione di spettacoli di “narrazione” a carattere storico contemporaneo. La sua attività di autore lo porta spesso a giustapporre i documenti ufficiali alle testimonianze dirette per ricostruire i fatti evidenziando, in questo modo, gli aspetti non contenuti nelle cronache.