#scrivoconarte
Quando un personaggio diventa indimenticabile? Quando non è il prodotto di un’immagine stereotipata ma vive allo stesso tempo di apparenza e mondo interiore. Quando è il risultato dell’osservazione diretta e dell’originale elaborazione dello scrittore e non un riflesso pallido di modelli consumati.
Quando un personaggio diventa indimenticabile? Quando non è il prodotto di un’immagine stereotipata ma vive allo stesso tempo di apparenza e mondo interiore. Quando è il risultato dell’osservazione diretta e dell’originale elaborazione dello scrittore e non un riflesso pallido di modelli consumati.
Esercitiamoci a scrivere con un’opera d’arte!
Cagnaccio di San Pietro, Allo
specchio, 1927
In Allo specchio,
opera del 1927, una donna si sta preparando; deve ancora vestirsi ma sulle
labbra passa il rossetto. Lo specchio riflette un volto assorto. Il pittore
compone un’immagine solo apparentemente ispirata a una tranquilla quotidianità
che, a ben guardare, lascia affiorare un mondo interiore, un sentire inquieto,
che induce allo straniamento. La scelta della prospettiva schiacciata
contribuisce a ‘forzare’ l’osservatore troppo a ridosso dell’intimità della
donna, costringendolo in un non ben definito senso di disagio.
Esercizio. Ritratto a
parole.
Scegliamo il nostro o la nostra modella e
con lui/lei esercitiamoci in tre ritratti di massimo 300 parole. Questo ci
aiuterà a scoprire le possibilità che ci offre l’osservazione e ad
allontanarci dall’utilizzo degli stereotipi per
nostri personaggi.
1.
Descriviamo il nostro soggetto da lontano. Scegliamo una
qualsiasi situazione e descriviamolo senza che sia possibile individuarne
precisamente i tratti;
2.
Descriviamo poi lo stesso soggetto da molto
vicino (talmente vicino da essere quasi di disagio mentre lo facciamo);
3.
Descriviamolo ora allo specchio, come se noi non
ci fossimo, come se stessimo spiando in un momento di intimità.
Rileggete ora i vostri ritratti... che ve ne pare?
##scrivoconarte
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