"Le cose
negli ultimi tempi sono un po’ cambiate. Un tempo intere foreste di fogli erano
lasciate a pensare nel cassetto dello studio insieme ai sogni, abbracciati,
come gemelli nel ventre materno. Rimanevano dimenticati lì al buio per un po’, finché
un giorno non si decideva a farli morire, strappati o accartocciati in qualche
cassonetto. Da quando c’è il computer, invece, tutto è diverso. Ora salviamo
ciò che scriviamo su una roba chiamata desktop (per i più disordinati) o dentro
a cartelle ben catalogate da qualche parte nel disco rigido. Molto più
semplice, più economico, più ecologico, meno figo, più veloce. Più. E i sogni,
oggi? I sogni non si salvano mica in un computer, provate voi a salvare una
vita intera, ma anche un momento, dentro a un disco rigido. È una roba che non
si conta, quella. E dove si mettono allora, ‘sti sogni? Si mettono nelle tasche
del giubbotto quando esci la mattina e te li porti appresso, che ogni tanto li
tocchi per vedere se ci sono ancora. E io me li porto sempre dietro, da qualche
parte in una tasca, ma non in un giubbotto, né dentro a un paio di jeans. I
miei me li porto in una penna. Sarà anche più piccola una penna di una tasca di
un giubbotto, ma potete immaginare quante cose ci si posso creare assieme? Io
per i miei sogni ho eretto una casa enorme per farli dormire, ho disegnato due
braccia muscolose per non fargli fare del male, un oceano per farli viaggiare.
Tutto, però, su un foglio virtuale.
Mi sono
iscritto al workshop organizzato da Dalia edizioni e dalla libreria Passaparola
proprio per questo, perché voglio far diventare tutto ciò che scrivo reale.
Voglio che casa, braccia, oceano diventino parole ruvide su cui far passare un
dito, voglio che le mie storie siano un posto dove far vivere la gente. In
breve,voglio un romanzo. E grazie a Francesco tutto ‘sto casino che mi ritrovo
addosso ha cominciato a prendere delle sembianze. Ho scoperto che scrivere un
romanzo è diverso da scrivere una storia e che non si tratta solo di un
alternarsi di situazioni e dialoghi, ma di personaggi, di intrecci, di
descrizioni, tutto al suo posto, a quello giusto.
Il mio sogno, quello di diventare scrittore (uno
vero), adesso cammina bene e continua dritto davanti a sé. Grazie a Francesco,
Silvano, Roberta, Amelia, alla libreria Passaparola, per avergli costruito una strada
su cui poterlo fare."Alessandro Labianca
Impressioni dai workshop... Grazie Alessandro!
E grazie ai nostri docenti: Francesco Franceschini, Riccardo Cecchelin, Foscolo Ceccarani e Francesco Locci
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