Questa estate, in vacanza, non mi ero portata da leggere.
Una piccola libreria a Tropea e una brava libraia che tiene
aperto anche di sera, in mezzo al chiasso perditempo e mangereccio e ai
cercatori di souvenir: “Mi piacerebbe leggere un romanzo ambientato in
Calabria, magari qualcosa di contemporaneo…”.
Mi propone diverse cose e tutte interessanti ma… “Che ne
dici di questo, scritto tra l’italiano e
il calabrese, come posso spiegarti, un po’ alla Camilleri?”.
Oltre 350 pagine di uno scrittore che non conoscevo, con lo
spauracchio di un dialetto ignoto, stavano per togliermi lo slancio, eppure…
Eppure quel titolo, così originale, e quella trama, così sfiziosa…
“Lo prendo.”
Breve Trattato sulle coincidenze di Domenico Dara è un libro BELLISSIMO.
Troppo facile cavarsela con un banale superlativo? Scritto
in maiuscolo, poi! Può darsi, ma quello che importa in questa breve storia felice è:
l’aver lasciato a
casa i miei libri; la curiosità di scoprire la Calabria attraverso la sua
letteratura; la tenacia e la bravura di una libraia di Tropea; le parole di
Domenico Dara, che non dimenticherò.
Fuori dal circuito dei best seller… c’è un mondo
meraviglioso. DAVVERO. Sappiamo essere così curiosi da scoprirlo?
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