Gli artisti sono tutti maschi?! Macché, evviva le donne creative!
Se per secoli la creatività femminile è stata relegata in un
angolo, avvilita, frustrata, tanto da far indulgere al luogo comune per cui i
talenti artistici sarebbero esclusivo dominio del mondo maschile ("Guarda
i grandi artisti... sono tutti uomini!" dice tizio...), beh, oggi è tutta un'altra storia. Non è
difficile trovare nel passato esempi illuminanti di creative straordinarie ma
noi che siamo così fortunati da lavorare con brillanti, divertenti,
intelligenti "inventa-storie", ci concentriamo sul contemporaneo e vi
presentiamo con orgoglio le nostre amate scrittrici:
Annalisa Basili,
laureata in Scienze della Comunicazione, ha lavorato a diversi progetti
editoriali, didattici e di comunicazione di portata nazionale. Dopo Intrigo a Poggio di Mezzo, da lei
definito ‘il suo giallo catartico’, minacciava di scrivere il seguito. Con l’avvincente
Le ombre di Narnja continuano le
avventure degli indomiti abitanti di Castrum Podii Medii.
Antonietta Usardi vive, sogna e scrive. Scrive per “Officine Milanesi”
e “Milano Magazine” di cui è responsabile e ideatrice; scrive di cinema,
fotografia e cultura per diversi blog e siti; scrive racconti, ricette, appunti
vari e romanzi. Ama i boschi, le stazioni e gli spazi vuoti. Ha smesso con il
cioccolato anni fa, adesso coltiva altri vizi. Cacao city è il suo terzo,
peccaminoso, rocambolesco romanzo.
Mettendo a frutto la sua lunga esperienza nell’insegnamento, sostenuta
da studi continui e sperimentazione sul campo, affronta con successo in Damian e la Lupa la difficile prova della narrazione per l’infanzia.
Chiediamo alle nostre
autrici, per l'occasione, di raccontarci in che modo la loro femminilità si
esprime nella scrittura.
Paola: “Non so esattamente come esprimo la mia femminilità attraverso la
scrittura. Credo che essa si manifesti molto soprattutto nella poesia, o almeno
mi piace credere che sia così. Riguardo alla narrativa, in generale, devo dire
che sono molto attenta alle
problematiche femminili, anche quelle molto serie, come il tema della
violenza sulle donne a cui ho dedicato un lungo racconto oppure al tema
dell’infibulazione, presente in una poesia di denuncia. Molto spesso le
protagoniste dei miei racconti sono donne e narrano le loro vicende, i loro
sentimenti, i loro desideri più intimi e profondi. Nelle fiabe, infine, credo
sia presente il mio spirito materno,
e anche quello dell’insegnamento per cui, narrando la storia, cerco di
accompagnare il piccolo lettore, tenendolo per mano, attraverso le avversità
della vita, sperando, in maniera forse fin troppo ambiziosa, che dal mio
racconto, possa trarre qualche interessante spunto di formazione e di
crescita”.
Annalisa:“Mi si chiede in che modo la mia femminilità si esprima attraverso la scrittura e posso solo rispondere che non ho elementi per dirlo. Sono i lettori che possono rintracciare l’animo gentile, eventuale, tra le pieghe delle frasi. Ma questa è decisamente una risposta sessista e credo che i secoli siano ormai gonfi di barricate tra i generi. Rifiuto le categorizzazioni; etichette e schematismi mi annoiano. Sono cresciuta a Lego e Meccano e per questo spero che dalle mie pagine ognuno trovi il genere che preferisce e, senza scomodare il Simposio di Platone, spero che sia quello che lo fa sognare e vivere la storia che legge”.
Antonietta:
“Ho provato a pensare in che modo la scrittura rappresenti la mia femminilità ma
non saprei che risposta dare, in quanto non mi trovo in questa differenza di
genere. Ho sempre pensato che lo scrivere mi rappresentasse come individuo
nella sua totalità, più che come donna.
Credo che molto più semplicemente lo scrivere
rappresenti il sentire dell’individuo indifferentemente dalla sua identità di
genere.
Posso invece dire senz’altro cosa mi piace della
scrittura femminile, la trovo calda e avvolgente, indipendentemente dal genere
scelto dall'autrice, un po’ come il percepire il calore di una stanza senza
vedere la fiamma nel camino. Una scrittura che raccoglie le sfumature della
vita.
Credo che questo cogliere e analizzare le sfumature
rispecchi molto, in senso sia positivo che negativo, la natura dell’animo
femminile, a dispetto di una scrittura maschile che punta molto più rapidamente
al suo obiettivo”.
Nessun commento :
Posta un commento