14, 15, 16 settembre 2018: sono stati tre giorni importanti per
noi, tre giorni trascorsi a Rieti per la prima edizione reatina del Festival
che ci ha tenuto a battesimo quasi cinque anni fa in quel di Farfa. Cambia la
sede ma resta l’anima indipendente, vivace, libera e coraggiosa della
manifestazione.
E il coraggio, cuore del payoff di quest’anno con l’hashtag
#civuolecoraggio, rappresenta la stella polare per chi si imbarca nei mari
agitati dell’editoria indipendente.
Guai a cedere alle lusinghe del mercato perché il mercato
non è per noi. Guai a scodinzolare dietro l’interesse del momento perché ci
sarà sempre chi arriva prima e fa la voce grossa. Guai a star troppo dietro ai consigli
degli esperti che a parole sono tutti bravi.
E allora?
E allora resta il più difficile che però è anche il meglio.
Restano le scelte controcorrente, quelle con le quali è facile sbagliarsi,
quelle che sono le tue e di nessun altro, resta lo spazio della creatività e
dei progetti innovativi, visionari, resta l’esercizio dell’intelligenza e
dell’immaginazione, resta la scoperta, a volte l’invezione del nuovo: resta
essere liberi, sulla carta e non solo, liberi e coraggiosi.
Ogni anno, essere a Liberi sulla Carta ci ricorda questo. Le
proposte degli altri editori, le letture, gli ospiti, l’entusiasmo e
l’intelligenza di chi fa cultura con passione, allegria, gioia della
condivisione e mai con spocchia e presunzione rappresentano, tra le
innumerevoli difficoltà di questo lavoro, una boccata d’ossigeno, un’iniezione
di entusiasmo.
Come sempre, già non vediamo l’ora che arrivi la prossima
edizione. Grazie #LiberisullaCarta
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