#scrivoconarte 6
Esercizi di scrittura per scrittori non convenzionali, ispirandosi al
#SalTo30
Fin qui, nei nostri appuntamenti con #scrivoconarte, abbiamo
cercato nell’arte spunti di riflessione e di attività per il nostro lavoro di
scrittori. Ci siamo soffermati a ragionare sul concetto di “composizione” sia
artistica che letteraria con Hopper,
sul punto di vista con Eugène Boudin
e l’arte giapponese, sulle opportunità della visione con Monet e gli Impressionisti, sulla costruzione di “relazioni
improprie” nel nostro racconto visivo e letterario con Edouard Manet.
Oggi vorrei fare un passo indietro per… ampliare la visione!
Il rapporto tra linguaggio verbale e linguaggio
visivo è complesso ma da sempre portatore di grandi suggestioni. Tra i romanzi
noti degli ultimi anni che si ispirano a opere d’arte, ricordiamo due autentici
casi letterari: Donna Tartt, con il suo Il
cardellino o Tracy Chevalier e La
ragazza con l’orecchino di perla (due donne: curioso?).
Tra i grandi classici, spicca la propensione di Balzac al confronto con l’arte
figurativa. L’autore de La ragazza dagli
occhi d’oro sembra sfidare in quest’opera Eugène Delacroix e le possibilità
espressive del colore. Nel capolavoro
sconosciuto, invece, lo stesso Honoré de Balzac tesse una riflessione
profonda sulla pittura, mettendo al centro di una trama sofisticata un pittore
come Nicolas Poussin.
Si potrebbe continuare a lungo ma l’importante è capire
quanto stimolante possa essere per noi scrittori l’osservazione di un’opera
d’arte. Il nostro racconto non deve essere una “descrizione” dell’opera, ma una
storia che nasce dall’opera stessa, magari cogliendo uno spunto, per poi
distaccarsene e trovare la sua strada.
Esercizio:
Scegliamo l'opera d’arte che preferiamo e prendiamoci il nostro tempo per osservarla
(meglio se dal vivo, in un museo). Lasciamoci conquistare e aspettiamo che ci
suggerisca la nostra storia. Succederà.
Vi sorprenderete. Non solo il soggetto, ma anche le linee, la luce, i
colori che lo compongono si trasformeranno per voi in ispirazione letteraria.
Massimo 1000 parole.
Esercizio al #SalTo30:
a pochi giorni dal Salone Internazionale del Libro di Torino #SalTo30, che ha
scelto la creazione di un’artista come proprio manifesto, perché non provare a
confrontarsi con i “confini” di Gipi? Scriviamo un racconto di massimo 300
parole ispirandoci alla bella locandina del Festival (su www.salonelibro.it).
Sarà un modo per riflettere e condividere l’attualissimo tema del Salone: “Oltre
i confini”. Quanti racconti potranno nascere dalla stessa visione?
---
«Ma
questa... questa è una copia di Hans Holbein» disse il principe che aveva fatto
in tempo
a
esaminare il quadro […]
«Mi piace guardare quel quadro» mormorò Rogožin dopo un breve silenzio, come se avesse dimenticato nuovamente la sua domanda.
«Mi piace guardare quel quadro» mormorò Rogožin dopo un breve silenzio, come se avesse dimenticato nuovamente la sua domanda.
«Quel
quadro!» esclamò d'un tratto il principe preso da un pensiero improvviso. «Quel
quadro!
Ma quel quadro potrebbe anche far perdere la fede a qualcuno!»
«Si perde anche quella» confermò inaspettatamente Rogožin. Erano ormai giunti alla porta d'ingresso.
«Si perde anche quella» confermò inaspettatamente Rogožin. Erano ormai giunti alla porta d'ingresso.
(Fëdor Dostoevskij, L’idiota)
Nessun commento :
Posta un commento